I TIMORI CHOC DI BERLUSCONI: "GHEDDAFI MI VUOLE MORTO, HO PAURA PER ME E I MIEI FIGLI"

ROMA - Silvio Berlusconi ha paura di morire, ucciso per volere del colonnello Gheddafi. I timori del premier, non solo per la sua persona ma anche per la sua famiglia, sono raccontati oggi dal Corriere della Sera, che in un articolo di Francesco Verderami parla di alcune confidenze scioccanti del Cavaliere ai suoi più stretti collaboratori. «Sono in pericolo di vita e purtroppo non solo io ma anche i miei figli - avrebbe confidato Berlusconi - L'ho saputo da mie fonti certe che Gheddafi ha dato disposizioni di farmi fuori».
Berlusconi afferma di sentirsi «nel mirino» del colonnello libico, «perchè così Gheddafi ha deciso. Lui me l'ha giurata», aggiunge. Tra i motivi che alimenterebbero il rancore del colonnello ci sarebbe, ovviamente, la partecipazione dell'Italia alla guerra in Libia. «A Tripoli c'erano manifesti giganti che mi ritraevano con Gheddafi - prosegue il premier - mentre ci stringevamo la mano. E lui ha preso il nostro intervento militare come un tradimento».
Berlusconi ricorda la sua contrarietà iniziale a partecipare al conflitto. «A suo tempo avevo messo in guardia i nostri partner internazionali - sottolinea - e anche in patria avevo spiegato che l'operazione non sarebbe stata facile e che ci avrebbe potuto danneggiare». «Poi, davanti alle pressioni degli Stati Uniti, alla presa di posizione di Napolitano e al voto del nostro Parlamento - aggiunge - che potevo fare? Non sono io a decidere. Ma vai a spiegarlo a chi è abituato a comandare come Gheddafi. Le regole della democrazia non le capisce».

Ah in questi casi la democrazia esiste ?!? ma fanculo vah! ci sono milioni di italiani che vorrebbero ucciderti e tu ti preoccupi di un kebabbaro ? tutto questo ha del ridicolo! Speriamo il kebabbaro ti faccia fuori a sto punto! Un vecchio non dovrebbe influenzare il futuro di molti giovani!

Vai David Ghedda.

ci riuscisse almeno lui a togliercelo dalle palle

Ma va, che questo qui sta cercando di fare la vittima per far dimenticare alla gente le sue puttanate