Rivolta Libia, bombe e spari sulla folla
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Rivolta Libia, bombe e spari sulla folla
In diretta dal TG COM
Bombardamenti sui manifestanti
Le forze aeree stanno colpendo i manifestanti a Tripoli: lo riferisce l'emittente Al Jazeera.
Ue: "Stop uso della forza"
L'Unione europea ''condanna'' la repressione delle manifestazioni in Libia e chiede la ''cessazione immediata'' dell'uso della forza. Lo chiedono i 27 ministri degli Esteri Ue in una dichiarazione comune adottata oggi nella quale si chiede anche ''a tutte le parti'' di astenersi da ogni forma di violenza.
Diversi "terroristi" morti
Ci sono diversi morti nell'operazione che le forze di sicurezza libiche stanno conducendo contro ''i covi di sabotatori e terroristi''. Lo afferma la televisione di Stato libica senza precisare il luogo dell'operazione.
Venezuela: "Gheddafi non in arrivo"
Un alto dirigente presso l'ufficio del presidente venezuelano Hugo Chavez ha smentito che il leader libico Muammar Gheddafi sia in viaggio verso il Paese latinoamericano.
Ban Ki-moon a Gheddafi: "Basta violenze"
Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha parlato a lungo con il leader libico Libia, Muammar Gheddafi, chiedendogli di cessare ogni violenza. Lo si legge in una nota diffusa dalle Nazioni Unite. Il documento non precisa se il colonnello si trovi ancora in Libia.
Massima allerta in basi italiane
''In tutte le basi aeree italiane il livello di allarme sarebbe massimo in relazione alla crisi libica'': è quanto si apprende da qualificate fonti parlamentari. Secondo le stesse fonti, una consistente quota di elicotteri dell'Aeronautica militare e della Marina militare in queste ore avrebbe ricevuto l'ordine di spostarsi verso il sud.
Ue: "Infondato Gheddafi in Venezuela"
Fonti europee raccolte a Bruxelles ritengono "infondate" le notizie sulla fuga del colonnello Gheddafi in Venezuela. "Sono fonti infondate, non abbiamo conferme", hanno riferito diversi diplomatici Ue.
Vice-ambasciatore all'Onu: "E' genocidio"
Il vice-ambasciatore libico all'Onu ha invocato un intervento internazionale contro quello che ha definito ''un genocidio'' perpetrato dal regime di Tripoli e ha chiesto che venga istituita una no fly zone su Tripoli. Lo riferisce la Bbc. Secondo l'emittente britannica l'intera delegazione libica presso le Nazioni Unite ha chiesto un'azione internazionale.
Farnesina: "Squadra a Tripoli per aiutare rimpatri"
Una squadra dell'Unità di Crisi della Farnesina di rinforzo dello staff consolare - guidata dal
vicario dell'Unità di Crisi stessa - è pronta a partire per Tripoli per coadiuvare la nostra sede diplomatica nelle attività di facilitazione del rimpatrio attraverso voli di linea che restano operanti e per far fronte, come fu fatto in occasione della recente emergenza in Egitto, a specifiche criticità. Lo si apprende alla Farnesina.
Verso rafforzamento voli da Italia
La Farnesina sta valutando - a quanto si apprende - un'ipotesi di rafforzamento delle tratte aeree da e per Tripoli è al momento in valutazione con l'Alitalia (che ha già disposto in coordinamento con il ministero degli Esteri un aumento della capacità dei suoi voli di linea) per favorire, in tempi quanto più rapidi possibile, il deflusso dei connazionali che abbiano manifestato, attraverso l'Ambasciata o la stessa Unità di Crisi, l'intenzione di lasciare il Paese, ed in particolare la Tripolitania dove è concentrata la maggioranza degli italiani.
Allerta Italia alzato dopo aerei libici a Malta
Fonti della Difesa italiana, interpellate ad Abu Dhabi dove si trova in visita ufficiale il ministro Ignazio La Russa, hanno confermato l'innalzamento del livello di allerta, fino al massimo, nelle basi aeree italiane e l'invio nel sud della penisola di elicotteri. La decisione è stata presa dopo l'atterraggio a Malta di due aerei e due elicotteri libici.
"I morti a Tripoli sono 250"
Al Jazeera ha detto che sono oltre 250 le vittime dei bombardamenti sulla folla oggi a Tripoli.
Parlamento in fiamme, voci di un golpe militare contro Gheddafi, le dimissioni del ministro della Giustizia come forma di protesta contro la repressione: la Libia, e Tripoli in particolare, sono nel caos. Fonti libiche hanno fatto sapere alla tv satellitare Al Jazeera che all'interno dell'esercito vi sarebbero grandi tensioni, al punto da poter prevedere che il capo di stato maggiore aggiunto, El Mahdi El Arabi, possa dirigere un colpo di stato militare contro il colonnello Gheddafi. Intanto aerei militari hanno bombardato i manifestanti riuniti nella piazza Verde di Tripoli.
Mi raccomando a tutti quelli che votano berlusconi neh, la prossima volta che fa venire gheddafi il suo grande amicone in italia, facciamogli battezzare i bambini
Bombardamenti sui manifestanti
Le forze aeree stanno colpendo i manifestanti a Tripoli: lo riferisce l'emittente Al Jazeera.
Ue: "Stop uso della forza"
L'Unione europea ''condanna'' la repressione delle manifestazioni in Libia e chiede la ''cessazione immediata'' dell'uso della forza. Lo chiedono i 27 ministri degli Esteri Ue in una dichiarazione comune adottata oggi nella quale si chiede anche ''a tutte le parti'' di astenersi da ogni forma di violenza.
Diversi "terroristi" morti
Ci sono diversi morti nell'operazione che le forze di sicurezza libiche stanno conducendo contro ''i covi di sabotatori e terroristi''. Lo afferma la televisione di Stato libica senza precisare il luogo dell'operazione.
Venezuela: "Gheddafi non in arrivo"
Un alto dirigente presso l'ufficio del presidente venezuelano Hugo Chavez ha smentito che il leader libico Muammar Gheddafi sia in viaggio verso il Paese latinoamericano.
Ban Ki-moon a Gheddafi: "Basta violenze"
Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha parlato a lungo con il leader libico Libia, Muammar Gheddafi, chiedendogli di cessare ogni violenza. Lo si legge in una nota diffusa dalle Nazioni Unite. Il documento non precisa se il colonnello si trovi ancora in Libia.
Massima allerta in basi italiane
''In tutte le basi aeree italiane il livello di allarme sarebbe massimo in relazione alla crisi libica'': è quanto si apprende da qualificate fonti parlamentari. Secondo le stesse fonti, una consistente quota di elicotteri dell'Aeronautica militare e della Marina militare in queste ore avrebbe ricevuto l'ordine di spostarsi verso il sud.
Ue: "Infondato Gheddafi in Venezuela"
Fonti europee raccolte a Bruxelles ritengono "infondate" le notizie sulla fuga del colonnello Gheddafi in Venezuela. "Sono fonti infondate, non abbiamo conferme", hanno riferito diversi diplomatici Ue.
Vice-ambasciatore all'Onu: "E' genocidio"
Il vice-ambasciatore libico all'Onu ha invocato un intervento internazionale contro quello che ha definito ''un genocidio'' perpetrato dal regime di Tripoli e ha chiesto che venga istituita una no fly zone su Tripoli. Lo riferisce la Bbc. Secondo l'emittente britannica l'intera delegazione libica presso le Nazioni Unite ha chiesto un'azione internazionale.
Farnesina: "Squadra a Tripoli per aiutare rimpatri"
Una squadra dell'Unità di Crisi della Farnesina di rinforzo dello staff consolare - guidata dal
vicario dell'Unità di Crisi stessa - è pronta a partire per Tripoli per coadiuvare la nostra sede diplomatica nelle attività di facilitazione del rimpatrio attraverso voli di linea che restano operanti e per far fronte, come fu fatto in occasione della recente emergenza in Egitto, a specifiche criticità. Lo si apprende alla Farnesina.
Verso rafforzamento voli da Italia
La Farnesina sta valutando - a quanto si apprende - un'ipotesi di rafforzamento delle tratte aeree da e per Tripoli è al momento in valutazione con l'Alitalia (che ha già disposto in coordinamento con il ministero degli Esteri un aumento della capacità dei suoi voli di linea) per favorire, in tempi quanto più rapidi possibile, il deflusso dei connazionali che abbiano manifestato, attraverso l'Ambasciata o la stessa Unità di Crisi, l'intenzione di lasciare il Paese, ed in particolare la Tripolitania dove è concentrata la maggioranza degli italiani.
Allerta Italia alzato dopo aerei libici a Malta
Fonti della Difesa italiana, interpellate ad Abu Dhabi dove si trova in visita ufficiale il ministro Ignazio La Russa, hanno confermato l'innalzamento del livello di allerta, fino al massimo, nelle basi aeree italiane e l'invio nel sud della penisola di elicotteri. La decisione è stata presa dopo l'atterraggio a Malta di due aerei e due elicotteri libici.
"I morti a Tripoli sono 250"
Al Jazeera ha detto che sono oltre 250 le vittime dei bombardamenti sulla folla oggi a Tripoli.
Parlamento in fiamme, voci di un golpe militare contro Gheddafi, le dimissioni del ministro della Giustizia come forma di protesta contro la repressione: la Libia, e Tripoli in particolare, sono nel caos. Fonti libiche hanno fatto sapere alla tv satellitare Al Jazeera che all'interno dell'esercito vi sarebbero grandi tensioni, al punto da poter prevedere che il capo di stato maggiore aggiunto, El Mahdi El Arabi, possa dirigere un colpo di stato militare contro il colonnello Gheddafi. Intanto aerei militari hanno bombardato i manifestanti riuniti nella piazza Verde di Tripoli.
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Re: Rivolta Libia, bombe e spari sulla folla
gheddafi è un grandissimo figlio di porca, e questo si sapeva da ben PRIMA di questo fatto...mi chiedo con quale coraggio sia stato invitato e trattato come un re.
Comunque i terroristi chi sarebbero? I manifestanti? Infatti manifestano senza motivo, sono solo dei violenti
Come tutte le volte che qualcuno manifesta
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Re: Rivolta Libia, bombe e spari sulla folla
Allertati i caccia a Trapani e Gioia del Colle
Allertati al "massimo livello di prontezza" gli Stormi dell'Aeronautica militare di Trapani e Gioia del Colle (Bari), da cui partono i caccia che hanno il compito di intercettare velivoli entrati senza autorizzazione nello spazio aereo nazionale. Sia da Gioia del Colle (con gli Eurofighter) che da Trapani (con gli F16), tutti gli equipaggi sono così pronti a decollare immediatamente, se necessario, per neutralizzare eventuali minacce aeree.
Ambasciatore Onu chiede dimissioni Gheddafi
Dopo le dimissioni a catena di diversi amabsciatori libici nel mondo, il rappresentante della Jamahiriya alle Nazioni Unite, Ibrahim Omar Dabbashi, ha esortato il colonnello Muammar Gheddafi a dimettersi. Lo riferisce la rete al Arabiya.
Allertati al "massimo livello di prontezza" gli Stormi dell'Aeronautica militare di Trapani e Gioia del Colle (Bari), da cui partono i caccia che hanno il compito di intercettare velivoli entrati senza autorizzazione nello spazio aereo nazionale. Sia da Gioia del Colle (con gli Eurofighter) che da Trapani (con gli F16), tutti gli equipaggi sono così pronti a decollare immediatamente, se necessario, per neutralizzare eventuali minacce aeree.
Ambasciatore Onu chiede dimissioni Gheddafi
Dopo le dimissioni a catena di diversi amabsciatori libici nel mondo, il rappresentante della Jamahiriya alle Nazioni Unite, Ibrahim Omar Dabbashi, ha esortato il colonnello Muammar Gheddafi a dimettersi. Lo riferisce la rete al Arabiya.
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Re: Rivolta Libia, bombe e spari sulla folla
Mi sfugge: Perchè dovrebbe succedere qualcosa qui?
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Re: Rivolta Libia, bombe e spari sulla folla
Allerta Italia alzato dopo aerei libici a Malta
Fonti della Difesa italiana, interpellate ad Abu Dhabi dove si trova in visita ufficiale il ministro Ignazio La Russa, hanno confermato l'innalzamento del livello di allerta, fino al massimo, nelle basi aeree italiane e l'invio nel sud della penisola di elicotteri. La decisione è stata presa dopo l'atterraggio a Malta di due aerei e due elicotteri libici.
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Re: Rivolta Libia, bombe e spari sulla folla
Io sto avendo dei sospetti a sto punto....mi auguro di sbagliarmi caldamente
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Re: Rivolta Libia, bombe e spari sulla folla
io spero ke i tuoi sospetti siano giusti cosi ce ne togliamo un'altro dalla palle quando si scopre
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Re: Rivolta Libia, bombe e spari sulla folla
Non mi interessa, non ci deve passare quella povera gente (come se già non avesse problemi) solo perchè qui non siamo in grado di toglierci dalle palle nessuno senza qualche scandalo.
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Re: Rivolta Libia, bombe e spari sulla folla
bhe noi nn ci possiamo fare niente se abbiamo al governo un co*lione
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Re: Rivolta Libia, bombe e spari sulla folla
Breve video di Gheddafi trasmesso dalla Cnn
L'emittente televisiva Cnn ha mandato in onda una brevissima clip del leader libico Muammar Gheddafi. Dalle immagini, di poche secondi, si vede Gheddafi che scende da un'auto e si apre un ombrello bianco. Secondo la Cnn, le immegini sarebbero state riprese a Tripoli mentre Gheddafi arrivava alla tv libica.
Onu, Ban Ki-Moon "indignato" per violenze
Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, si è detto "indignato" per le notizie provenienti dalla Libia secondo cui le forze di sicurezza libiche hanno sparato sui manifestanti utilizzando aerei ed elicotteri. "Se questi attacchi contro civili fossero confermati - ha dichiarato il portavoce Nesirky - costituirebbero una grave violazione della legge umanitaria internazionale e sarebbero condannati dal segretario generale nel modo più fermo".
Gheddafi parla in tv: "Sono a Tripoli, nessuna fuga"
"Sono a Tripoli, non in Venezuela". Lo ha detto il leader libico Muammar Gheddafi in una breve apparizione alla tv libica, ripresa dalla tv satellitare Al Arabiya.
Convocato Consiglio di sicurezza dell'Onu
Il Consiglio di sicurezza dell'Onu si riunirà oggi per discutere della crisi in Libia. Lo ha annunciato il segretario delle Nazioni unite Ban Ki-moon, precisando di aver parlato con il leader libico Muammar Gheddafi e di averlo esortato alla moderazione. "L'ho invitato a rispettare pienamente i diritti dell'uomo, la libertà di assemblea e di parola", ha spiegato Ban, riferendo di aver parlato con il colonnello Gheddafi per 40 minuti.
Ambasciatore Libia in Usa: "Non sostengo governo che uccide la sua gente"
L'ambasciatore libico a Washington, Ali Adjali, ha detto che non può più sopportare il comportamento del presidente del suo Paese, Muammar Gheddafi. Parlando a Bbc World, Adjali ha detto che le notizie sui bombardamenti aerei lo hanno portato alla decisione di non sostenere più il governo. "E' molto triste per me - ha detto - vedere che dei libici stanno uccidendo altri libici. Non posso sostenere un governo che uccide la sua gente. Non sto dando le dimissioni dal governo di Muammar Gheddafi, ma sono con la gente. Io rappresento la gente per strada, le persone che sono state uccise, le persone che sono state distrutte. La loro vita è in pericolo".
Mosca rimpatria oltre 500 cittadini russi
Mosca ha deciso di rimpatriare gli oltre 500 cittadini russi che si trovano in Libia. Nel pomeriggio è prevista la partenza di aerei della protezione civile per l'evacuazione, come riferisce l'agenzia Itar-Tass.La Russa: "Pronto un C130 per il rimpatrio di 100 italiani"
Un aereo C130 dell'Aeronautica Militare ''è pronto a partire dall'Italia per rimpatriare un centinaio di connazionali che si trovano a Bengasi''. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa.
L'ambasciatore libico in India: truppe passate con i rivoltosi
L'ambasciatore libico in India, Ali Al Issawi, che ha dato le dimissioni lunedì per quelle che ha definito violenze "massicce" e "inaccettabili" contro i civili, ha detto che mercenari africani sostengono Gheddafi nella repressione e che le uccisioni di civili da parte di questi mercenari hanno spinto truppe regolari a passare con i rivoltosi.
La tv di Stato smentisce i massacri
La televisione di Stato libica ha smentito le notizie su "massacri" di manifestanti anti-governativi, definendole "menzogne e voci".
Più controlli alle frontiere con l'Egitto
Le autorità egiziane rafforzeranno il controllo della frontiera con la Libia con guardie di frontiera e apriranno il passaggio di Salloum per consentire l'ingresso in Egitto di persone malate e ferite. Lo ha detto una fonte militare.
L'Iran condanna i massacri in Libia
Teheran ha condannato il "massacro di innocenti" in Libia, chiedendo alla comunità internazionale di intervenire per interromperli. Lo ha dichiarato Ramin Mehmanparast, portavoce del ministero degli Esteri. "Le violenze estreme utilizzate contro il popolo libico sono inaccettabili e noi le condanniamo", ha detto.
L'ambasciata in Australia rompe i legami con Gheddafi
Ha rotto i rapporti con il Colonnello l'ambasciata di Libia in Australia, seguendo l'esempio di altre rappresentanze diplomatiche nel mondo, per la repressione delle manifestazioni dei civili. L'ambasciatore libico a Canberra, Musbah Allafi, ha incontrato i rappresentanti del governo australiano, e il consulente culturale Omran Zwed ha dichiarato a The Australian: "Rappresentiamo il popolo libico ma non rappresentiamo più il regime libico".
Mille operai cinesi costretti alla fuga
Circa mille operai cinesi sono stati costretti a fuggire da un cantiere edile dove lavoravano in Libia, dopo un assalto di uomini armati, secondo l'agenzia di stampa ufficiale cinese "Xinhua". Il cantiere della Huafeng Construction, nella città orientale di Agedabia, è stato attaccato domenica pomeriggio. Non ci sono vittime.
Abu Mazen: questione interna. Hamas condanna
La rivolta in Libia "è una questione interna" in cui i palestinesi non devono intervenire secondo il presidente dell'Anp Abu Mazen. Hamas ha invece emesso un comunicato di condanna per la violenta repressione della rivolta in Libia e studenti universitari di Hamas hanno indetto a Gaza una manifestazione di protesta contro i "massacri".
Gas, minacce blocco per Italia
A rischio i rifornimenti di gas nel nostro Paese: i manifestanti della città libica di Nalut, nella zona dei monti occidentali del Paese, minacciano di bloccare l'afflusso di gas verso l'Italia chiudendo il gasdotto che passa proprio per la loro provincia. In un messaggio pubblicato sul sito Internet del gruppo di opposizione "17 febbraio", si legge che rivolgendosi "all'Unione Europea, e in particolare all'Italia, la gente di Nalut ribadisce di far parte di un popolo libico libero e, dopo il vostro silenzio riguardo le stragi compiute da Gheddafi, ha deciso che interromperà dalla fonte l'afflusso di gas libico verso i vostri Paesi".
Nuovi raid aerei sui manifestanti
All'alba aerei militari libici sono tornati a bombardare i manifestanti pro-democrazia riuniti a Tripoli, come riporta Press tv citando alcuni testimoni. Intanto continuano le defezioni tra i sostenitori di Gheddafi, diversi militari e politici, che sono passati dalla parte dei manifestanti in seguito all'eccessivo uso della forza per reprimere i cortei. Secondo le fonti mercenari stanno sparando sui civili in città.
Il figlio di Gheddafi: nessun raid aereo
La tv libica di Stato ha citato anche le parole del figlio di Gheddafi Saif, che nega qualsiasi raid aereo sui civili e precisa che l'aviazione militare è intervenuta solo per "bombardare depositi di armi lontani dalle aeree popolate". Secondo saif nessun raid aereo è stato effettuato a Tripoli o Bengasi. Noi stiamo solo attaccando, ha detto, dei "nidi di terroristi".
Distrutta la pista dell'aeroporto di Bengasi
Gli aerei non possono più atterrare a Bengasi: la pista dell'aeroporto è stata distrutta.
Il cardinal Bagnasco: il popolo reagisce se si colpiscono i suoi diritti
Le popolazioni "prima o dopo reagiscono" a una visione dell'uomo "che è contro i suoi diritti fondamentali, contro la sua dignità". Lo ha detto il presidente della Cei Angelo Bagnasco a Genova. Oltre la Libia, ha sottolineato, "c'è tutta l'area del Nord Africa. E quanto sta succedendo a me pare che corrisponda a un fatto generale già successo anche nell'Est. A un certo momento, le popolazioni reagiscono necessariamente, oltre che per problemi economici e politici, contro una antropologia, quindi a una visione dell'uomo che è contro i suoi diritti fondamentali, contro la sua dignità".
Un ufficiale: Gheddafi ha fatto eliminare molti capi esercito
Alla vigilia della rivolta Gheddafi avrebbe fatto eliminare i vertici dell'esercito, uccidendo molti ufficiali che credeva potessero rivoltarsi contro di lui. Lo ha detto l'ufficiale dell'aereonautica militare libica, Qasim Najiya, alla tv Al Jazeera, chiedendo poi ai manifestanti "di occupare tutti gli aeroporti per bloccare Gheddafi". Annunciata poi la defezione di molti generali e ufficiali dell'esercito libico.
Frattini: "Temo guerra civili e marea di immigrati"
"Siamo molto preoccupati per il rischio di una guerra civile e per i rischi di un'immigrazione verso l'Unione Europea di dimensioni epocali". Lo ha detto il ministro degli esteri Franco Frattini durante una conferenza stampa al Cairo seguita all'incontro con il segretario generale della Lega Araba Amr Mussa, durato circa 45 minuti.
L'emittente televisiva Cnn ha mandato in onda una brevissima clip del leader libico Muammar Gheddafi. Dalle immagini, di poche secondi, si vede Gheddafi che scende da un'auto e si apre un ombrello bianco. Secondo la Cnn, le immegini sarebbero state riprese a Tripoli mentre Gheddafi arrivava alla tv libica.
Onu, Ban Ki-Moon "indignato" per violenze
Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, si è detto "indignato" per le notizie provenienti dalla Libia secondo cui le forze di sicurezza libiche hanno sparato sui manifestanti utilizzando aerei ed elicotteri. "Se questi attacchi contro civili fossero confermati - ha dichiarato il portavoce Nesirky - costituirebbero una grave violazione della legge umanitaria internazionale e sarebbero condannati dal segretario generale nel modo più fermo".
Gheddafi parla in tv: "Sono a Tripoli, nessuna fuga"
"Sono a Tripoli, non in Venezuela". Lo ha detto il leader libico Muammar Gheddafi in una breve apparizione alla tv libica, ripresa dalla tv satellitare Al Arabiya.
Convocato Consiglio di sicurezza dell'Onu
Il Consiglio di sicurezza dell'Onu si riunirà oggi per discutere della crisi in Libia. Lo ha annunciato il segretario delle Nazioni unite Ban Ki-moon, precisando di aver parlato con il leader libico Muammar Gheddafi e di averlo esortato alla moderazione. "L'ho invitato a rispettare pienamente i diritti dell'uomo, la libertà di assemblea e di parola", ha spiegato Ban, riferendo di aver parlato con il colonnello Gheddafi per 40 minuti.
Ambasciatore Libia in Usa: "Non sostengo governo che uccide la sua gente"
L'ambasciatore libico a Washington, Ali Adjali, ha detto che non può più sopportare il comportamento del presidente del suo Paese, Muammar Gheddafi. Parlando a Bbc World, Adjali ha detto che le notizie sui bombardamenti aerei lo hanno portato alla decisione di non sostenere più il governo. "E' molto triste per me - ha detto - vedere che dei libici stanno uccidendo altri libici. Non posso sostenere un governo che uccide la sua gente. Non sto dando le dimissioni dal governo di Muammar Gheddafi, ma sono con la gente. Io rappresento la gente per strada, le persone che sono state uccise, le persone che sono state distrutte. La loro vita è in pericolo".
Mosca rimpatria oltre 500 cittadini russi
Mosca ha deciso di rimpatriare gli oltre 500 cittadini russi che si trovano in Libia. Nel pomeriggio è prevista la partenza di aerei della protezione civile per l'evacuazione, come riferisce l'agenzia Itar-Tass.La Russa: "Pronto un C130 per il rimpatrio di 100 italiani"
Un aereo C130 dell'Aeronautica Militare ''è pronto a partire dall'Italia per rimpatriare un centinaio di connazionali che si trovano a Bengasi''. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa.
L'ambasciatore libico in India: truppe passate con i rivoltosi
L'ambasciatore libico in India, Ali Al Issawi, che ha dato le dimissioni lunedì per quelle che ha definito violenze "massicce" e "inaccettabili" contro i civili, ha detto che mercenari africani sostengono Gheddafi nella repressione e che le uccisioni di civili da parte di questi mercenari hanno spinto truppe regolari a passare con i rivoltosi.
La tv di Stato smentisce i massacri
La televisione di Stato libica ha smentito le notizie su "massacri" di manifestanti anti-governativi, definendole "menzogne e voci".
Più controlli alle frontiere con l'Egitto
Le autorità egiziane rafforzeranno il controllo della frontiera con la Libia con guardie di frontiera e apriranno il passaggio di Salloum per consentire l'ingresso in Egitto di persone malate e ferite. Lo ha detto una fonte militare.
L'Iran condanna i massacri in Libia
Teheran ha condannato il "massacro di innocenti" in Libia, chiedendo alla comunità internazionale di intervenire per interromperli. Lo ha dichiarato Ramin Mehmanparast, portavoce del ministero degli Esteri. "Le violenze estreme utilizzate contro il popolo libico sono inaccettabili e noi le condanniamo", ha detto.
L'ambasciata in Australia rompe i legami con Gheddafi
Ha rotto i rapporti con il Colonnello l'ambasciata di Libia in Australia, seguendo l'esempio di altre rappresentanze diplomatiche nel mondo, per la repressione delle manifestazioni dei civili. L'ambasciatore libico a Canberra, Musbah Allafi, ha incontrato i rappresentanti del governo australiano, e il consulente culturale Omran Zwed ha dichiarato a The Australian: "Rappresentiamo il popolo libico ma non rappresentiamo più il regime libico".
Mille operai cinesi costretti alla fuga
Circa mille operai cinesi sono stati costretti a fuggire da un cantiere edile dove lavoravano in Libia, dopo un assalto di uomini armati, secondo l'agenzia di stampa ufficiale cinese "Xinhua". Il cantiere della Huafeng Construction, nella città orientale di Agedabia, è stato attaccato domenica pomeriggio. Non ci sono vittime.
Abu Mazen: questione interna. Hamas condanna
La rivolta in Libia "è una questione interna" in cui i palestinesi non devono intervenire secondo il presidente dell'Anp Abu Mazen. Hamas ha invece emesso un comunicato di condanna per la violenta repressione della rivolta in Libia e studenti universitari di Hamas hanno indetto a Gaza una manifestazione di protesta contro i "massacri".
Gas, minacce blocco per Italia
A rischio i rifornimenti di gas nel nostro Paese: i manifestanti della città libica di Nalut, nella zona dei monti occidentali del Paese, minacciano di bloccare l'afflusso di gas verso l'Italia chiudendo il gasdotto che passa proprio per la loro provincia. In un messaggio pubblicato sul sito Internet del gruppo di opposizione "17 febbraio", si legge che rivolgendosi "all'Unione Europea, e in particolare all'Italia, la gente di Nalut ribadisce di far parte di un popolo libico libero e, dopo il vostro silenzio riguardo le stragi compiute da Gheddafi, ha deciso che interromperà dalla fonte l'afflusso di gas libico verso i vostri Paesi".
Nuovi raid aerei sui manifestanti
All'alba aerei militari libici sono tornati a bombardare i manifestanti pro-democrazia riuniti a Tripoli, come riporta Press tv citando alcuni testimoni. Intanto continuano le defezioni tra i sostenitori di Gheddafi, diversi militari e politici, che sono passati dalla parte dei manifestanti in seguito all'eccessivo uso della forza per reprimere i cortei. Secondo le fonti mercenari stanno sparando sui civili in città.
Il figlio di Gheddafi: nessun raid aereo
La tv libica di Stato ha citato anche le parole del figlio di Gheddafi Saif, che nega qualsiasi raid aereo sui civili e precisa che l'aviazione militare è intervenuta solo per "bombardare depositi di armi lontani dalle aeree popolate". Secondo saif nessun raid aereo è stato effettuato a Tripoli o Bengasi. Noi stiamo solo attaccando, ha detto, dei "nidi di terroristi".
Distrutta la pista dell'aeroporto di Bengasi
Gli aerei non possono più atterrare a Bengasi: la pista dell'aeroporto è stata distrutta.
Il cardinal Bagnasco: il popolo reagisce se si colpiscono i suoi diritti
Le popolazioni "prima o dopo reagiscono" a una visione dell'uomo "che è contro i suoi diritti fondamentali, contro la sua dignità". Lo ha detto il presidente della Cei Angelo Bagnasco a Genova. Oltre la Libia, ha sottolineato, "c'è tutta l'area del Nord Africa. E quanto sta succedendo a me pare che corrisponda a un fatto generale già successo anche nell'Est. A un certo momento, le popolazioni reagiscono necessariamente, oltre che per problemi economici e politici, contro una antropologia, quindi a una visione dell'uomo che è contro i suoi diritti fondamentali, contro la sua dignità".
Un ufficiale: Gheddafi ha fatto eliminare molti capi esercito
Alla vigilia della rivolta Gheddafi avrebbe fatto eliminare i vertici dell'esercito, uccidendo molti ufficiali che credeva potessero rivoltarsi contro di lui. Lo ha detto l'ufficiale dell'aereonautica militare libica, Qasim Najiya, alla tv Al Jazeera, chiedendo poi ai manifestanti "di occupare tutti gli aeroporti per bloccare Gheddafi". Annunciata poi la defezione di molti generali e ufficiali dell'esercito libico.
Frattini: "Temo guerra civili e marea di immigrati"
"Siamo molto preoccupati per il rischio di una guerra civile e per i rischi di un'immigrazione verso l'Unione Europea di dimensioni epocali". Lo ha detto il ministro degli esteri Franco Frattini durante una conferenza stampa al Cairo seguita all'incontro con il segretario generale della Lega Araba Amr Mussa, durato circa 45 minuti.
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Re: Rivolta Libia, bombe e spari sulla folla
"all'Unione Europea, e in particolare all'Italia, la gente di Nalut
ribadisce di far parte di un popolo libico libero e, dopo il vostro
silenzio riguardo le stragi compiute da Gheddafi, ha deciso che
interromperà dalla fonte l'afflusso di gas libico verso i vostri Paesi"
Ben ci sta
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Re: Rivolta Libia, bombe e spari sulla folla
"Manifestazione in mio favore"
''Chiunque ami Muammar Gheddafi, esca di casa e vada nelle strade. Non useremo violenza''.
"Pena di morte a chi apre le porte al nemico"
''La pena di morte è prevista per chiunque facilita l'ingresso del nemico in Libia'', ha detto il leader libico. ''Quel che sta avvenendo rischia di portare alla guerra civile'', ha aggiunto mentre leggeva il testo della costituzione.
"Da Usa e Italia razzi a manifestanti"
Il colonnello ha accusato, nel suo intervento televisivo, anche Usa e Italia di avere "distribuito ai ragazzi a Bengasi" razzi.
"Violenza causate da giovani pagati dall'estero"
Giovani drogati e pagati dall'estero attaccano il regime libico: è quanto ha sostenuto Gheddafi per cercare di calmare la rivolta popolare. "I gruppi di giovani, drogati, attaccano le caserme e le nostre famiglie - ha detto - noi vogliamo la pace in Libia, hanno approfittato di pace e benessere per attaccare i centri: hanno bruciato i fascicoli dei loro crimini nei commissariati di polizia". "Non hanno colpa", ha insistito, "sono giovanissimi che vogliono imitare quelli di Tunisia ed Egitto, sono malati, infiltrati nelle città e pagati. I caduti sono tra questi giovani e tra i poliziotti. Ma chi organizza tutto ciò vive tranquillo all'estero".
"Ancora non usata la forza, ma lo faremo"
"Non siamo ancora ricorsi alla forza ma lo faremo", ha ha detto Gheddafi in tv. Il leader libico ha parlato dalla propria abitazione nel centro di Tripoli che fu bombardata da aerei Usa nel 1986 e poi trasformata in un una sorta di monumento nazionale. Una sua figlia adottiva morì nel bombardamento.
Libia, Gheddafi: "Non mi dimetto"
"Resto il leader fino a sacrificio"
"Non mi dimetto, sono il leader della rivoluzione. Resterò fino al sacrificio". Lo ha detto Muammar Gheddafi alla televisione di Stato libica. "L'Italia, allora grande impero, si è trovata sconfitta di fronte alla Libia - ha aggiunto Gheddafi - io sono un lottatore, ho sempre lottato per una rivoluzione storica, tutti mi hanno sempre seguito". "Resterò a capo della rivoluzione fino alla morte".
"La Libia ha guidato il mondo, non si può interrompere questo percorso per un pugno di ratti che seguono gli stranieri. Io non lascerò la mia terra", ha sottolineato il leader libico.
"Io sono un rivoluzionario. Ho portato la vittoria in passato di questa vittoria si è potuto godere per generazioni''. "Io morirò come un martire, come mio nonno".
Inoltre "tutte le nazioni africane ci considerano l'America, coloro che guidano il mondo, e anche le superpotenze hanno una buona considerazione del nostro Paese".
"Gheddafi resisterà: libertà, vittoria, rivoluzione!", ha gridato il leader. "Muammar Gheddafi non ha nessun incarico dal quale dimettersi. Non sono un presidente, sono la guida della Rivoluzione e tale resterò anche a costo del sacrificio della vita".
Con queste parole si è rivolto alla popolazione per ribadire la sua intenzione di rimanere alla guida del Paese, nonostante le rivolte. Gheddafi ha aggiunto che "l'immagine della Libia in questi giorni è stata distorta dai media, che vogliono umiliarci".
''Chiunque ami Muammar Gheddafi, esca di casa e vada nelle strade. Non useremo violenza''.
"Pena di morte a chi apre le porte al nemico"
''La pena di morte è prevista per chiunque facilita l'ingresso del nemico in Libia'', ha detto il leader libico. ''Quel che sta avvenendo rischia di portare alla guerra civile'', ha aggiunto mentre leggeva il testo della costituzione.
"Da Usa e Italia razzi a manifestanti"
Il colonnello ha accusato, nel suo intervento televisivo, anche Usa e Italia di avere "distribuito ai ragazzi a Bengasi" razzi.
"Violenza causate da giovani pagati dall'estero"
Giovani drogati e pagati dall'estero attaccano il regime libico: è quanto ha sostenuto Gheddafi per cercare di calmare la rivolta popolare. "I gruppi di giovani, drogati, attaccano le caserme e le nostre famiglie - ha detto - noi vogliamo la pace in Libia, hanno approfittato di pace e benessere per attaccare i centri: hanno bruciato i fascicoli dei loro crimini nei commissariati di polizia". "Non hanno colpa", ha insistito, "sono giovanissimi che vogliono imitare quelli di Tunisia ed Egitto, sono malati, infiltrati nelle città e pagati. I caduti sono tra questi giovani e tra i poliziotti. Ma chi organizza tutto ciò vive tranquillo all'estero".
"Ancora non usata la forza, ma lo faremo"
"Non siamo ancora ricorsi alla forza ma lo faremo", ha ha detto Gheddafi in tv. Il leader libico ha parlato dalla propria abitazione nel centro di Tripoli che fu bombardata da aerei Usa nel 1986 e poi trasformata in un una sorta di monumento nazionale. Una sua figlia adottiva morì nel bombardamento.
Libia, Gheddafi: "Non mi dimetto"
"Resto il leader fino a sacrificio"
"Non mi dimetto, sono il leader della rivoluzione. Resterò fino al sacrificio". Lo ha detto Muammar Gheddafi alla televisione di Stato libica. "L'Italia, allora grande impero, si è trovata sconfitta di fronte alla Libia - ha aggiunto Gheddafi - io sono un lottatore, ho sempre lottato per una rivoluzione storica, tutti mi hanno sempre seguito". "Resterò a capo della rivoluzione fino alla morte".
"La Libia ha guidato il mondo, non si può interrompere questo percorso per un pugno di ratti che seguono gli stranieri. Io non lascerò la mia terra", ha sottolineato il leader libico.
"Io sono un rivoluzionario. Ho portato la vittoria in passato di questa vittoria si è potuto godere per generazioni''. "Io morirò come un martire, come mio nonno".
Inoltre "tutte le nazioni africane ci considerano l'America, coloro che guidano il mondo, e anche le superpotenze hanno una buona considerazione del nostro Paese".
"Gheddafi resisterà: libertà, vittoria, rivoluzione!", ha gridato il leader. "Muammar Gheddafi non ha nessun incarico dal quale dimettersi. Non sono un presidente, sono la guida della Rivoluzione e tale resterò anche a costo del sacrificio della vita".
Con queste parole si è rivolto alla popolazione per ribadire la sua intenzione di rimanere alla guida del Paese, nonostante le rivolte. Gheddafi ha aggiunto che "l'immagine della Libia in questi giorni è stata distorta dai media, che vogliono umiliarci".
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Re: Rivolta Libia, bombe e spari sulla folla
Testimonianze parlano di "mille morti a Tripoli". Eni: Greenstream, il gasdotto che collega la Libia con l'Italia è fermo da ieri sera
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Re: Rivolta Libia, bombe e spari sulla folla
Ho sentito alla radio che oggi hanno bombardato ancora in una città, non so quale, e ci sono state decine di morti (più ovviamente feriti su feriti)
Inoltre sono stati uccisi 20 militari che si sono rifiutati di sparare sulla folla....io questi li chiamo EROI
Inoltre sono stati uccisi 20 militari che si sono rifiutati di sparare sulla folla....io questi li chiamo EROI
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Re: Rivolta Libia, bombe e spari sulla folla
Libia,10mila morti in scontri Zawia
Tripoli,ong:fedeli raìs uccidono feriti
Si aggrava il bilancio delle vittime degli scontri in Libia. Soltanto a Zawia, provincia a ovest del Paese, sarebbero 10mila le vittime cadute durante le manifestazioni contro il regime. Intanto, arriva un'allarmante notizia citata da Sliman Bouchuiguir, segretario della Lega libica per i diritti umani: una fonte di una ong ha riferito che sostenitori di Gheddafi hanno fatto irruzione negli ospedali di Tripoli per uccidere dimostranti feriti.
Obama a Berlusconi: "Agire insieme"
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha telefonato al premier Silvio Berlusconi. I due leader hanno avuto una lunga conversazione nella quale hanno scambiato informazioni e valutazioni sulla situazione che si è creata in Libia. Al termine hanno concordato di continuare a tenersi strettamente in contatto, lavorando insieme per fronteggiare la crisi e le sue possibili conseguenze.
Svizzera congela beni Gheddafi
La Svizzera ha disposto di congelare con effetto immediato tutti i beni che fanno capo al leader libico Gheddafi e al suo entourage. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri svizzero in un comunicato.
Portavoce Gheddafi si dimette
Ahmed Gadhaf al Dam, cugino di Gheddafi e uno dei suoi più stretti collaboratori, si è dimesso e ha chiesto asilo politico all'Egitto. Lo apprende l'Ansa dal presidente del Comai, la Comunità del Mondo Arabo in Italia, Foad Aodi.
Amnesty: "Denunceremo Gheddafi a L'Aja"
Amnesty International "denuncerà" il leader libico Muammar Gheddafi "alla Corte Penale Internazionale dell'Aia" per il reato di "genocidio'', a causa delle "brutali uccisioni contro il popolo che stanno avvenendo in Libia".
Malmenati giornalisti italiani
Un gruppo di giornalisti italiani è stato bloccato e controllato da un gruppo di miliziani governativi sull'autostrada che va dall'aeroporto a Tripoli e uno di loro, Fabrizio Caccia del Corriere della Sera, è stato anche schiaffeggiato e preso a calci quando ha detto di essere italiano. Dopo un brusco controllo sono stati rilasciati e hanno potuto raggiungere un albergo della capitale.
Tripoli,ong:fedeli raìs uccidono feriti
Si aggrava il bilancio delle vittime degli scontri in Libia. Soltanto a Zawia, provincia a ovest del Paese, sarebbero 10mila le vittime cadute durante le manifestazioni contro il regime. Intanto, arriva un'allarmante notizia citata da Sliman Bouchuiguir, segretario della Lega libica per i diritti umani: una fonte di una ong ha riferito che sostenitori di Gheddafi hanno fatto irruzione negli ospedali di Tripoli per uccidere dimostranti feriti.
Obama a Berlusconi: "Agire insieme"
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha telefonato al premier Silvio Berlusconi. I due leader hanno avuto una lunga conversazione nella quale hanno scambiato informazioni e valutazioni sulla situazione che si è creata in Libia. Al termine hanno concordato di continuare a tenersi strettamente in contatto, lavorando insieme per fronteggiare la crisi e le sue possibili conseguenze.
Svizzera congela beni Gheddafi
La Svizzera ha disposto di congelare con effetto immediato tutti i beni che fanno capo al leader libico Gheddafi e al suo entourage. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri svizzero in un comunicato.
Portavoce Gheddafi si dimette
Ahmed Gadhaf al Dam, cugino di Gheddafi e uno dei suoi più stretti collaboratori, si è dimesso e ha chiesto asilo politico all'Egitto. Lo apprende l'Ansa dal presidente del Comai, la Comunità del Mondo Arabo in Italia, Foad Aodi.
Amnesty: "Denunceremo Gheddafi a L'Aja"
Amnesty International "denuncerà" il leader libico Muammar Gheddafi "alla Corte Penale Internazionale dell'Aia" per il reato di "genocidio'', a causa delle "brutali uccisioni contro il popolo che stanno avvenendo in Libia".
Malmenati giornalisti italiani
Un gruppo di giornalisti italiani è stato bloccato e controllato da un gruppo di miliziani governativi sull'autostrada che va dall'aeroporto a Tripoli e uno di loro, Fabrizio Caccia del Corriere della Sera, è stato anche schiaffeggiato e preso a calci quando ha detto di essere italiano. Dopo un brusco controllo sono stati rilasciati e hanno potuto raggiungere un albergo della capitale.
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una fonte di una ong ha riferito che sostenitori di Gheddafi hanno fatto irruzione negli ospedali di Tripoli per uccidere dimostranti feriti
Cazzo ma non ha proprio onore questo qua!!!
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Re: Rivolta Libia, bombe e spari sulla folla
Gheddafi in piazza: "Uccideremo chi protesta,
vinceremo come contro colonialismo italiano"
La tv di stato mostra il rais davanti alla folla.
La Russa: "Ci sono italiani intrappolati".
Sbarchi, si cercano posti per 50mila persone
Paura per gli italiani nel sud della Libia, avrebbero finito anche i viveri: La Russa prepara un'operazione per rimpatriarli. Primi passi alle Nazioni Unite: decisa una riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza.
vinceremo come contro colonialismo italiano"
La tv di stato mostra il rais davanti alla folla.
La Russa: "Ci sono italiani intrappolati".
Sbarchi, si cercano posti per 50mila persone
Paura per gli italiani nel sud della Libia, avrebbero finito anche i viveri: La Russa prepara un'operazione per rimpatriarli. Primi passi alle Nazioni Unite: decisa una riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza.
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